Dal 7 novembre 2019, è entrato in vigore il decreto inerente ai dispositivi antiabbandono. Nonostante le direttive del Consiglio di Stato, parallelamente è entrato in vigore anche il vincolo di avere il dispositivo in auto e con le relative multe. Questa fretta getta nel caos consumatori e produttori. Ecco perchè.

Nella maggior parte dei casi sono una specie di “cuscinetto” da adagiare comodamente sotto un normale seggiolino, d’altra parte invece si parla di sensori già integrati con i modelli dei seggiolini. Qualcuno fa scattare un allarme, altri invece inviano una notifica di pericolo sul cellulare, via app e Bluetooth. Sono i “sistemi anti abbandono” e hanno tutti la stessa funzionalità: evitare che i genitori dimentichino i propri bimbi in macchina.

Dopo un percorso piuttosto complicato il decreto, pubblicato come da prassi sulla Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore il 7 novembre 2019. Insieme e nonostante le contro indicazioni del Consiglio di Stato è entrato in vigore anche l’obbligo del dispositivo con le relative sanzioni

Non è ben chiara però tutta questa fretta, considerando che:

  • Come ripetuto da molti, le indicazioni presenti nel decreto attuativo della legge 117/2018 non sono del tutto precise e lasciano spazio a diverse interpretazioni. Potrebbe significare che i prodotti ad oggi sul mercato potrebbero non essere a norma.
  • Momentaneamente il numero dei prodotti disponibili sul mercato non è sufficiente per far mettere in regola tutti.
  • I genitori non sono stati informati su quali prodotti siano effettivamente acquistabili e utilizzabili.
  • Il contributo all’acquisto di 30 euro tanto pubblicizzato dal Governo non è ancora utilizzabile perché mancano norma ed indicazioni puntuali per richiederlo.

Cosa succede a chi non si adegua

Chiunque, dal 7 novembre, non sarà fornito del dispositivo in auto può ricorrere in una sanzione amministrativa da 83 a 333 euro oltre alla decurtazione di 5 punti patente. A rispondere tutto ciò sarà il conducente o chi è tenuto alla responsabilità del minore. Se poi, entro due anni dalla prima multa, lo stesso soggetto incorre un’altra volta in una delle violazioni riguardanti i sistemi di ritenuta, oltre alla sanzione pecuniaria avrà anche la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi.

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